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Nuvola Ravera
[1984, Genova]

Big Babol, 2017/2020
Refrigerated display case, series of different water jellies, seaweed 
Courtesy the artist 

 

Nuvola Ravera’s work questions how our bodies’ emotional systems are affected and altered by the architecture of and habits within our lived environments. Working with organic materials sourced locally to her residence, Ravera undertakes a complex process of research and collaboration with biologists and architects to gain a multidisciplinary understanding of the natural world and urban landscapes. Big Babol evokes the human body, a refrigerator filled with edible jellies made from saltwater samples and organisms recently collected from the Ligurian Sea. The miniature ecosystems reference the inextricable link between bodies and oceans as vessels of water, yet its unsettling undertone reflects our anthropocentric habits of removing natural resources from their original environments for our consumption and survival. In previous iterations of this work, the audience was invited to consume each jelly (made from samples taken in Venice) to taste the city, an act the artist describes as a ‘psychotherapeutic interpretation’. The work is further complicated by the impact of COVID-19, out of reach in a sterile case, kept behind a closed door, suggesting the way vital resources are gathered and withheld.

 

 

Soap Opera–Fondazioni, 2017/2020
Handmade soap tiles made with volcanic sand and vegetable dyes, essential oils
In collaboration with Giuseppe Ricupero 
Courtesy the artist

 

Nuvola Ravera’s Soap Opera-Fondazioni features a modular tiled floor made from soap, essential oils, volcanic sand and other organic materials gathered from the city of Naples. The tiles traverse the entire exhibition space, infusing the galleries with their aroma. The work is a critical reflection on the common goods and domestic labor that constitutes everyday surroundings, pointing to care and sanitation work that often goes unseen. Crafted in collaboration with Neapolitan soap artisans, Soap Opera-Fondazioni also references the cleaning rituals of the city and the ceremony where Neapolitan women clean skulls in the Fontanelle cemetery to ward off evil.

Big Babol, 2017/2020
Vetrina refrigerata, serie di diverse gelatine d’acqua, alghe marine 
Courtesy l’artista 

 

Il lavoro di Nuvola Ravera si interroga su come i sistemi emotivi del nostro corpo siano influenzati e alterati dall’architettura e dalle abitudini presenti nei nostri ambienti di vita. Lavorando con materiali organici provenienti dal luogo in cui vive, Ravera intraprende un complesso processo di ricerca e collaborazione con biologi e architetti per arrivare a una comprensione multidisciplinare sia del mondo naturale che dei paesaggi urbani. Big Babol evoca il corpo umano, un frigorifero pieno di gelatine commestibili realizzate con campioni di acqua salata e organismi raccolti di recente nel Mar Ligure. Questi ecosistemi in miniatura fanno riferimento al legame inestricabile che esiste tra i corpi e gli oceani in quanto contenitori d’acqua, ma allo stesso tempo riflettono l’inquietante abitudine antropocentrica di sottrarre risorse naturali agli ambienti originari per il consumo e la sopravvivenza della nostra specie. Nelle iterazioni precedenti di questo lavoro, il pubblico era invitato a consumare le gelatine (realizzate a partire da campioni prelevati a Venezia) per assaporare la città, un atto che l’artista descrive come una “interpretazione psicoterapeutica”. L’opera viene ulteriormente complicata dall’epidemia di COVID-19, per cui resta fuori dalla portata del pubblico, custodita in un contenitore sterile e chiuso, a evocare le modalità di raccolta e appropriazione delle risorse.

 

 

Soap Opera–Fondazioni, 2017/2020
Piastrelle di sapone fatte a mano con sabbia vulcanica e coloranti vegetali, oli essenziali 
In collaborazione con Giuseppe Ricupero 
Courtesy l’artista

 

Soap Opera-Fondazioni di Nuvola Ravera si compone di un pavimento piastrellato modulare realizzato in sapone, oli essenziali, sabbia vulcanica e altri materiali organici raccolti nella città di Napoli. Le piastrelle attraversano l’intero spazio espositivo, infondendo il loro aroma nei luoghi della galleria. L’opera è una riflessione critica sulle risorse collettive e sul lavoro domestico che compongono i nostri scenari quotidiani, portando l’attenzione sulle attività di cura e igienizzazione che spesso restano invisibili. Realizzata in collaborazione con gli artigiani napoletani del sapone, Soap Opera-Fondazioni fa riferimento anche ai rituali di pulizia della città e alla nota cerimonia in cui le donne napoletane puliscono i teschi nel cimitero di Fontanelle per allontanare il male.